Vediamo quali sono le città italiane in cui c’è il divieto di fumo anche all’aperto, le regole da rispettare e le multe se si cade in errore.
Da qualche anno a questa parte, la lotta al tabagismo si è giustamente inasprita. Dopo il divieto di fumo in ambienti chiusi, stabilito oltre vent’anni fa, si sta pian piano attuando anche quello che vieta di accendere le bionde anche all’aperto. Vediamo quali sono le città italiane in cui la legge è già entrata in vigore.
Quali sono le città italiane in cui c’è il divieto di fumo all’aperto?
Dall’entrata in vigore della Legge Sirchia, che vietava il fumo nei luoghi al chiuso, sono trascorsi più di vent’anni. In questo arco di tempo, la lotta al tabagismo non si è assolutamente fermata, tanto che negli ultimi tempi il divieto si è esteso anche agli spazi open air. Lo scopo, ovviamente, è quello di scoraggiare le persone ad accedersi una bionda e indirizzarle verso l’addio definitivo ad un vizio potenzialmente mortale. Al momento, le città italiane in cui c’è il divieto del fumo all’aperto sono ancora poche.
E’ bene sottolineare, infatti, che in Italia fuma il 20,5% della popolazione sopra i 15 anni (10,5 milioni di persone, il 25,1% degli uomini e il 16,3% delle donne). Questi i dati del Ministero della Salute, che svela anche la media del numero di bionde accese nell’arco della giornata: 12,2 al giorno, con un quarto dei tabagisti che supera le 20. Tutto questo porta a 93 mila morti all’anno a causa di patologie correlate al fumo.
Anche se non esiste una legge nazionale che vieta il fumo all’aperto, alcune città italiane hanno deciso da tempo di bandire le bionde da parchi, fermate dell’autobus e in qualsiasi altro luogo pubblico. Parliamo di: Torino, Milano, San Lazzaro di Savena (Bologna), Volano (in provincia di Trento), Bibione (Venezia), Stintino (Sassari) e Rimini.
Vietato fumare all’aperto: quali sono le regole?
Considerando che per ora non esiste una legge nazionale sul divieto di fumo all’aperto, le regole cambiano da città a città. A Torino, ad esempio, non si può accendere una sigaretta all’aperto ad una distanza inferiore ai 5 metri da altre persone (salvo esplicito consenso), mentre a Milano la norma è molto più severa. Nella cittadina ai piedi della Madonnina la distanza minima dalle persone è pari a 10 metri e riguarda diversi luoghi: parchi, fermate dei mezzi pubblici, aree gioco per bambini, aree cani, cimiteri e stadi. Dal 2025, la legge verrà estesa a tutti gli spazi open air.
Anche per quel che riguarda le multe, la cifra varia in base al Comune. A Volano, ad esempio, chi viene pizzicato a fumare dove è proibito rischia una sanzione che va da 25 a 250 euro.